Finalmente A… Casa?!
No, tranquillli, non abbiamo preso biglietti aerei anticipati per tornare a casa, siamo ancora qui a Bangkok. Solo che stare qua (in un appartamento meraviglioso) mi ricorda un po’ la mia estate a casa: svegliarmi con le voci della mia famiglia, fare colazione con latte e cereali, cenare a casa piatti cucinati da papà e andare a fare la spesa. Certo, la città è molto diversa, quando mi affaccio alla finestra di casa di solito non vedo palazzi e grattacieli, ma un prato e un pollaio. Per visitare la capitale della Thailandia è necessario prendere tutti giorni una barca per attraversare il fiume e raggiungere la sponda opposta, e poi naturalmente bisogna prenderne un’ altra per raggiungere la zona della città desidarata (Bangkok è enorme ed ha un sacco di abitanti). Poi, a piedi o in tuktuk
(diversi da quelli della cambogia: un po’ più piccolini e più adatti a stare ore imbottigliati nel traffico, che nemmeno qui manca) si raggiunge un tempio o palazzo reale, la collina dorata o il centro di Bangkok (che solitamente si raggiunge con lo Skytrain). I templi di Bangkok sono completamente diversi da quelli della Cambogia: qui sono nuovi, con i tetti spioventi e le rifiniture d’oro, le statue sembrano più di plastica che di altro e certo non fanno parte di un sito archeologico. Mentre in Cambogia era tutto in roccia, rovinato e c’erano veramente troppi scalini, difficilisssimi e faticosi da salire. Anche il palazzo reale è nello stesso stile, ma poche parti sono aperte ai visitatori. Purtroppo abbiamo sempre beccato pioggia che ci ha impedito di seguire esattamente i programmi di Papà Sognatore, ma non di utilizzare la piscina del sesto piano. Insomma, Bangkok è una classica giga-metropoli, con migliaia di centri commerciali e negozi di marca e concerti di 5 ore nel centro, che si contrappongono alla povertà della gente che chiede l’elemosina all’ uscita dello skytrain.
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