“Sei felice di partire?”
C’è una domanda che, in questo periodo molti mi fanno; si presenta sotto varie forme, ma il succo è sempre lo stesso: “Sei felice di partire?”. Siccome sono piuttosto stufa di rispondere ogni volta, risponderò qui, una volta per tutte.
Come mi sento non so proprio spiegarlo, perchè ci sono tantissime emozioni che si mischiano, e ne creano nuove, strane, difficilissime da spiegare! Comunque ci provo…
Sono certamente felice, perchè un’occasione così non capiterà ancora (anche se, conoscendo papà, non si può mai dire!! 😉 ) e penso che vivrò emozioni uniche, penso che mi divertirò molto e avrò la possibilità di vedere un sacco di cose nuove!
Sono curiosa, perchè non so cosa mi aspetta, e non vedo l’ora di scoprirlo…
Per lo stesso motivo ho paura, la paura che tutti hanno, quella dell’ignoto! Cosa mi aspetta dopo le Alpi, dopo l’Europa, e dopo un oceano? Che cosa troverò dopo un volo lunghissimo? La paura è certamente una delle emozioni che prevale…
Sento la malinconia… ma non di persone, o cose, ma di abitudine… Oggi mi sono svegliata e sono rimasta ad osservare la luce che passa tra le persiane, una luce debole, adatta alle pupille stanche appena svegliate, mi è quasi sembrato che fosse estate, che io avessi almeno un mese davanti a me per stare a casa, godermi la “solitudine” e il riposo… e poi mi è venuto in mente che non sarà così, che quest’anno sarà tutto diverso… E questa malinconia mi viene ogni volta che c’è qualcosa, qualsiasi cosa che mi ricorda l’estate: i giri in bici per la via, una passeggiata in piazza con il cono gelato, una mattina calda in cui unica prospettiva è quella di riposarmi…
Ecco quello che molti mi chiedono di dire in poche parole, e io mi trovo costretta a rispondere: “Sì, sono felice, solo un po’ preoccupata…”
Vaccinazioni, Ovvero Il Giorno Del Dubbio
Eh si, quando ci si vuole spingere ad esplorare altre regioni del mondo, abbandonando cosi’ la (relativa) sicurezza del dorato mondo occidentale, ci si deve prima o poi confrontare con uno sgradevole effetto collaterale: i rischi sanitari e le relative vaccinazioni.
Quando immagino e poi pianifico un viaggio naturalmente penso anche ad eventuali rischi per la salute, ma in genere l’argomento viene elaborato come un semplice compito da svolgere prima della partenza e pianificato nel calendario alla voce “Vaccinazioni – almeno due mesi prima”.
Poi arriva il giorno dell’appuntameno con il medico dell’asl (e questa volta erano anche in due, a
rafforzare il messaggio….), il quale, dopo averti chiesto informazioni su itinerario, tempi e modalità di viaggio, ti illustra tutta una serie di rischi e di malattie (alcune delle quali anche sconosciute…) che farebbero passare la voglia di viaggiare anche a Marco Polo.
Ed è qui che nasce Il Dubbio: ma chi me lo fa fare ? Ma veramente voglio andare a mettere a repentaglio la salute di tutta la famiglia solo per vedere un panorama un po’ diverso ?
Puoi reagire in due modi: o inizi a domandare, fai calcoli di probabilità, ti informi sulle
controindicazioni dei vaccini in modo da poter dare un assenso razionale e ponderato, valuti i rischi (e sei disposto ad annullare il viaggio ed a prenotare a Diano Marina), oppure pensi “speriamo che la roba che mi stanno iniettando non sia più dannosa della malattia” e ti sottoponi alla vaccinazione docile come un agnellino.
Il Dubbio naturalmente rimane anche nei giorni successivi, ma piano piano si ridimensiona e altre
considerazioni pratiche (“ci vanno milioni di turisti, noi siamo 5 su milioni, mica si ammaleranno tutti…”) e meno pratiche (“non vedo l’ora di partire !”) lo fanno passare in secondo piano, ed il gusto dell’avventura e della scoperta torna prepotente a sovrastare le preoccupazioni.
Anche perchè, come si fa ad essere preoccupati pensando ad un tramonto cosi ?
Che Notizia Vuoi Prima: Quella Buona o Quella Cattiva??
Lo sapevo, prima o poi doveva arrivare, era segnato da un bel po’ di tempo sulla casella 17 aprile del calendario: “Vaccini, ore 13.30”.
E così sono uscita da scuola due ore prima per andare a proteggermi da malattie che qui non sono diffuse:
- Malaria
- Epatite A (???)
- Tifo
- Meningite…
E dopo una attenta (ma soprattutto lunga, trooooppo lunga) analisi dei vaccini già fatti, di quelli necessari, del nostro itinerario e anche del lavoro di mamma e papà, ci hanno resi immuni a un sacco di roba.
“Ora siamo spaventati, abbiamo il terrore della malaria e delle zanzare!” dice papà, “Ma, d’altronde non si può nascondere la testa sotto la sabbia” constata mamma. E’ vero, bisogna essere ben informati su tutto, e non solo sulle spiagge caraibiche, i paesaggi da sogno o le città orientali…
Purtroppo però le cose vanno accettate con tutto, che sia positivo o negativo, perciò… (comunque so che le zanzare non ci pungeranno se andremo in giro vestiti con maniche e pantaloni lunghi, scarponi… tanto ci sarà solo una trentina di gradi!! 😉 )
E ora la bella notizia: niente compiti!!! O se non altro saranno meno rispetto al solito.
Quindi, tra aspetti positivi e negativi manca sempre meno alla nostra partenza… temo che mi toccherà visitare l’Indonesia così com’ è!
Be’, da quel che ho capito non dovrebbe essere tanto male!!!
Perchè Non Sopporto Quelli Che “Non è Più Come Una Volta”
Per organizzare questo viaggio ho letto decine e decine di recensioni di isole, alberghi, spiagge, e centinaia di post sui piu’ disparati forum e blog che parlano di viaggi e turismo.
E sempre, sempre, sempre, nel bel mezzo di un thread in cui si parla di un’ isola che a me fa sognare solo a pronunciarne il nome, o di una città per me terribilmente affascinante, spunta qualcuno che dice (le parole cambiano, ma il concetto è sempre quello):
“Si, ma ormai <<isola/spiaggia/città/paese che vuoi tu>> non è più come <<10/20/30>> anni fa, adesso è super costruita, commerciale, ha perso il suo fascino, ecc. ecc. ecc.”.
Ora, premesso che sono molto invidioso di chi ha visto questi luoghi bellissimi quand’erano all’apice della loro bellezza, vorrei dire alcune cose a questi fortunati precursori:
– Sappiamo anche noi che tutto cambia, che la globalizzazione appiattisce le culture dei vari paesi, che è sempre piu’ difficile trovare spiagge idilliache e lontane dal turismo di massa…c’è bisogno di ricordacelo ogni volta ?
– Magari, anche se tutto è piu’ appiattito di qualche anno fa, anche se in una certa isoletta sperduta adesso saremo in 100 invece che da soli, questi rimangono comunque luoghi splendidi, e sicuramente diversi da quelli in cui viviamo tutti i giorni.
– Dopotutto, il fatto che si possa raggiungere un magnifico tempio sperduto nella foresta tropicale con volo low cost + autobus navetta con aria condizionata anzichè con un massacrante viaggio di 6 ore nel cassone di un camion seguito da 2 ore di trekking a 36°, potrebbe non essere un’evoluzione cosi’ negativa (soprattutto per chi viaggia con figli al seguito :-)). E se il prezzo da pagare è avere intorno qualche turista in più, ….beh….pazienza !
Quindi, cari esploratori del mondo che fu, la prossima volta tenete per voi il vostro commento nostalgico e non demoralizzate chi quei luoghi li deve ancora visitare. A meno che, insieme al vostro commento, non siate in grado di suggerire un altro luogo che è proprio come <<isola/spiaggia/città/paese che vuoi tu>> di <<10/20/30>> anni fa: allora, e solo allora, il vostro commento avrebbe una sua utilità, ma altrimenti….lasciateci sognare in pace !