È stato…
È stato divertente vedere quanta paura avesse la Piccola Viaggiatrice dei pupazzoni che campeggiavano nell’ acquario di Bangkok e che chiedevano di scattare foto insieme ai visitatori. Tutti i bambini volevano abbracciarli (bambini, ma non solo!) mentre lei fuggiva terrorizzata in braccio a Papà Sognatore. Siamo riusciti ad ottenere una foto solo con la sirena, ma la Piccola viaggiatrice ha una faccia terrorizzata, a causa di un pupazzone che la osservava.
È stato moooolto piacevole stare in spiaggia a Kho Thao, sdraiata nell’ acqua bassa che mi arrivava alla faccia, mi faceva da scudo contro il resto del mondo, mi isolava e io stavo benissimo con il sole che mi scaldava (non che ce ne fosse bisogno).
È stato moooolto meno piacevole avere le spalle e la faccia scottate a causa della nostra pigrizia e di quanto ci attraeva il mare il primo giorno a Kho Tao.
È stato un po’ deludente l’arrivo a Kho Samui, completamente diversa da Kho Tao, meno adatta alle mie esigenze “balneari”.
È stato gratificante arrivare in cima all’ isoletta dell’ arcipelago-non-so-il-nome dopo 1 ora di scalata e poter osservare il panorama pieno zeppo di piccole baie invitanti e riparate.
È stato bello conquistare l’oro nella famosissima gara di Kayak doppio misto (io e mio fratello) tenutasi tra le isolette dell’ arcipelago-non-so-il-nome.
È stato brutto arrivare all’ attuale hotel che non mi piace nemmeno un po’ (anche se devo dire che il materasso è comodo).
È stato abbastanza fantameraviglioso salire sulle Petronas Twins Towers di Kualalumpur (alte 451,9 m -così Mamma Paziente è felice, perché se si vogliono dare le informazioni bisogna darle precise- con 88 piani) e godere della vista di tutta la città.
È stato terribile andare nelle grotte, e questo è un episodio che merita più spazio, perciò ascoltate (leggete, vabbè, stessa cosa!):
Non mi facevano paura gli spazi ristretti delle grotte, ma gli animali che vi abitavano (esclusi pipistrelli). È già tanto chiamarli animali visto che si tratta di bacherozzi (termine altamente scientifico per definire la famiglia di scarafaggi, insetti orripilanti & Co.), vermi o serpenti. Quindi, il fatto che da un momento all’ altro poteva assalirmi un insetto lungo come il mio indice con una ventina di zampe di pari misura (velenosi) e il fatto che, spegnendo le torce che la guida ci aveva dato in dotazione ci saremmo trovati nel buio più totale (le grotte non sono illuminate come in italia ed è per questo che, al contrario che nel nostro piccolo stivale, è molto facile vedere 2 o 3 di quei ragni o insetti -noi ne abbiamo visti due), ero leggermente impaurita e non vedevo l’ora (con quel buio non avrei visto l’orologio neanche se lo avessi avuto) di uscire. La cosa peggiore è che le grotte non mi hanno neanche entusiasmata, perché di solito quando vado a visitare le grotte, anche se ho paura, apprezzo quello che vedo, mentre oggi proprio no.
È stato sorprendete osservare i centri commerciali alti sei o nove piani, pieni di negozi di grandi marche (Guess, Armani, Ermenegildo Zegna, Prada, Chanel, Converse…).
È stato affascinante guardare lo spettacolo di fontane danzanti alle dieci di sera, tutte illuminate.
È stato difficilissimo andare in bagno, ieri in una trattoria italiana, secondo episodio che merita un approfondimento:
«Scusi, dove è il bagno?»
«Vieni, seguimi. Ecco, queste sono le chiavi. Il bagno è fuori, sinistra e poi destra.»
«Ok»
Sinistra, destra. Tre porte maschi, femmine e disabili. Di fianco a ogni porta una tastierina, un signore arriva, digita un codice sulla tastierina e entra. Rimango un po’ perplessa. Passo la carta vicino alla tastierina ed entro. Uno spazio di 80x80cm con una porta su un lato. Senza maniglia, senza niente. Solo una stupida porta di legno. Spingo, provo a farla scorrere… niente. Desisto. Torno al tavolo e racconto tutto; Viaggiatore Curioso vuole provare. Va a chiedere la chiave. Dopo un po’ :
«E se è rimasto chiuso in bagno?»
«No, sta arrivando!»
«Allora?»
«Dunque, destra, sinistra, tastierina, porta… Spingo, provo a farla scorrere, bho! Noto una scatoletta metallica in alto a destra della porta e provo a passarci la carta. Ma non fa niente. Allora esco, sto per rinunciare quando noto che di fianco alla tastierina ci sono tre lucine: ready, go, error. Apro la porta dell’ antibagno, la tengo ferma con la schiena e appoggio la mano a quella del bagno, con l’altra mano passo la carta davanti al lettore e contemporaneamente spingo la porta del bagno che si apre. Con questa manovra alla Mister Bean riesco a lavarmi le mani.»
È stato spassossimo ascoltare quello che si diceva la mia famiglia mentre preparavano le valige per la diciannovesima volta e io scrivevo questo post:
«Dai, prepariamo le valige»
«Buff!»
«Passami i teli da mare»
«Viaggiatore Curioso spegni il Book Reader»
«Chi mi aiuta a chiudere la cerniera?»
«Io»
«Viaggiatore Curioso molla il Book Reader e vieni tu che sei più forte»
«Dobbiamo ancora chiudere la cerniera?»
«Sai, se si apre poi si deve anche chiudere»
«Dove è il sacchetto della roba sporca?»
«Non c’è »
«Non abbiamo neanche un sacchetto?»
«Ma così si sbrindella tutta!»
«Vieni che ti faccio vedere come si spegne il Book Reader»
«Perché lei non fa la valigia?»
«Perché lei non ha più una valigia!»
«Neanche io voglio una valigia!»
«Perché devo mettere un secchiello nella mia valigia?»
«Se ci stavano all’ andata ci stanno anche adesso!»
«Non voglio questa roba nella mia valigia!»
«Così rompi la cerniera!» «No» «Sì» «No»…
«Io non voglio il secchiello, e poi tu non hai ancora messo la roba delle sirenette nella tua!»
«Dove è il sacchetto dei caricatori?» «CHE sacchetto dei caricatori?»
«Poi, all’ ultimo trasferimento, ognuno si riprende la sua roba.»
«Non sarà possibile, perchè l’ultimo viaggio è una sfida tra me e l’over weight di Berjaia Air»
«Hai rotto le scatole con questa storia del sovrappeso, tu paghi quello che c’è da pagare e basta!»
Ringrazio Mamma e Papà che mi hanno aiutata a raccogliere queste frasi e faccio notare che io non ho più una valigia perché nella mia sono state messe tutte le cose pesanti e meno utilizzate.
Hei, potresti (o potreste)andare a Zelig tanto fai (o fate) ridere!!!
Baci
P.S. evviva i bagni!!! (anche se non ho mica capito come ha fatto tuo fratello ad entrare!)
25 agosto 2012 alle 4:45 PM
sinceramente nemmeno io, che ho visto esattamente come era fatto il bagno, sono convintissima di avere compreso la sua manovra…
Grazie per il complimento (se si puo` considerare tale!! 😉 )
26 agosto 2012 alle 3:06 am