Malacca: Malesia O China(town) ?
Lasciata Bali, un volo low cost (ma con brioche e bicchiere d’acqua offerti a bordo, altro che Ryanair e Easyjet…) ci ha portati a Singapore, e da qui un autista chiaccherone ci ha portati a Malacca. News dall’autista chiaccherone: a Singapore un’ automobile che raggiunge i 10 anni di anzianità paga molte più tasse di un’ auto nuova, quindi se vedete uno che gira con un vecchio scassone è sicuramente uno molto ricco! Seconda news: visto che la benzina in Malesia costa circa un terzo che a Singapore, chi esce da Singapore in auto deve avere il serbatoio pieno per almeno 3/4, altrimenti multa! Un modo ingegnoso (o frustrante, dipende dai punti di vista…) per evitare il pendolarismo petrolifero.
A Malacca siamo venuti perché….boh, non so bene neanch’io perché….forse solo per il nome, che fa tanto storia antica, come Samarcanda, Timbuctu e Macao…forse solo perché c’è uno stretto che porta lo stesso nome. Di sicuro, dopo averla visitata, possiamo dire che è una città con una lunga storia alle spalle, colonizzata da portoghesi, olandesi e inglesi, ed un presente ancora da costruire (dal 2008 è un sito Unesco).
Altrettanto sicuramente, a noi che non siamo mai stati in Cina è sembrata un’enclave cinese in terra malese: il cuore della città, la parte più vivace è infatti chinatown. Qui il mercato notturno del fine settimana è un compendio di tutte le “cinesate” (si può dire? ) immaginabili, a partire dal primo incontro che abbiamo fatto, il dottor Ho Eng Hui che buca le noci di cocco con il solo dito indice, fino a della strana roba fritta al momento o a un liquido marrone venduto in busta di plastica con cannuccia. Cinesate che si ritrovano anche dentro i templi, per esempio due finti cavalli bianchi luminosi piazzati lì tra un altare e l’altro…
Il resto della città è un po’ sonnolento, ma per fortuna a ravvivarlo ci pensano i risciò: super colorati, con luci notturne di vario genere e decorazioni che vanno da giganti scorpioni di plastica con barbie nelle chele a farfalloni o cuori enormi. I più lussuosi poi avevano casse musicali appese dietro, con musica a tutto volume.
Una sorpresa è stata anche veder apparire dalle acque del fiume Malacca dei simpatici lucertoloni (e quando dico lucertoloni pensate a qualcosa vicino al metro e mezzo…) che stavano beati a riscaldarsi a pochi metri dal ponte che porta a chinatown….all’ inizio un po’ inquietanti, ma poi ci si fa l’abitudine!
Il tempo non è stato male, un po’ nuvoloso, qualche goccia di pioggia e tanto sole, a volte troppo, tanto che rifugiarsi nel mega centro commerciale (dentro, però, ci sono sempre “cinesate”) è diventata la nostra abitudine delle ore più calde. Partiti da Malacca in autobus abbiamo raggiunto Mersing, un viaggio di 4 ore verso la costa orientale. Qui ci accolgono tanti nuvoloni e una Malesia più musulmana di quella appena lasciata; le donne sono praticamente tutte velate, e la moschea è bene in evidenza nella parte alta della città, mentre a Malacca sembrava quasi essere in secondo piano rispetto ai tanti templi cinesi.
A Mersing siamo stati due giorni, un po’ piovosi, anche se la pioggia ci ha fatto fare un incontro interessante…uno scroscio improvviso ci ha infatti obbligati a trovare rifugio in un “ristorante” locale (leggi “tettoia a bordo strada con tavoli e sedie di plastica”), dove la piccola viaggiatrice ha ricevuto tanti complimenti, baci e carezze dalle nonne locali e una giovane cameriera curiosa di noi (è perfino andata a casa a prendere lo smartphone per fare qualche foto in compagnia delle bambine) ha cercato di iniziarci alla cucina locale con vari assaggi di frittura, tra cui qualcosa di mooooolto sospetto che abbiamo creduto essere iguana (o un rettile di altro genere..) salvo poi scoprire che era una “normale” salsiccia di pesce fritta (non male, comunque….).
Ah, a proposito di cose strane da mangiare, a Malacca una sera siamo andati a mangiare pesce alla griglia nella zona portoghese…tutto molto buono, tutto normale, tranne che in uno dei baracchini grigliavano qualcosa di strano:
Pare che sia un animale marino chiamato Limulo, della stessa famiglia dei ragni e degli scorpioni….questo non l’abbiamo assaggiato !!!!
Adesso siamo in barca diretti verso Pulau Tioman, la prima isola malese su cui staremo…speriamo di avere lasciato i nuvoloni al porto, visto che invece pare che di lucertoloni ce ne siano parecchi anche là!!
ciao sognatori realizzati!!!
siamo Elena, Paola, Francesca, Marcello e io (Monica), ci stiamo un po’ godendo i vostri post immaginando che bella esperienza stiate vivendo (senza neppur un po’ di invidia 🙂 ).
vi mandiamo un grosso abbraccio
buona continuazione
baci
18 luglio 2012 alle 10:44 PM