Grand Canyon E Route 66 In Sordina, Death Valley Con Black Out !!
Sara’ perche’ e’ troppo grande per abbracciarlo con un solo colpo d’occhio, sara’ perche’ il parco al suo interno sembra un po’ troppo “urbanizzato” (ci sono spartitraffico con le siepi, sensi unici, una stazione ferroviaria…) ma il Grand Canyon non ha fatto una grande impressione a tutto il gruppo. A fare impressione sono i suoi numeri, in particolare la profondita’ di 1.6 chilometri, che pero’ non si percepisce immediatamente, si perde un po’ nella larghezza del canyon stesso:
Fatto sta che la mattina dopo l’arrivo solo tre coraggiosi (Papa’ Sognatore, Mamma Paziente e il loro primogenito) si lanciano nell’impresa di percorrere una parte del Bright Angel Trail, uno dei sentieri piu’ famosi che scende nelle viscere del Canyon, e tornare prima dell’orario del check-out dall’albergo, le 11, andando alla ricerca di viste e paesaggi diversi da quelli che si vedono stando sul bordo in alto.
L’impresa naturalmente fallisce, solo il giovane viaggiatore riesce a tornare in tempo (e per fortuna avvisa gli altri che liberano le camere) mentre papa’ e mamma arrivano fuori tempo massimo e con la lingua a penzoloni.
Si parte quindi verso la R66, strada storica e tappa di passaggio verso la Death Valley. Anche in questo caso un po’ tutti facciamo fatica ad apprezzare quello che vediamo, a Kingman c’e’ qualche spunto curioso (qualche motel, vecchie auto, un museo) ma ci aspettavamo un’ambientazione piu’ caratteristica, anche se artificiosa…
Ci lanciamo quindi verso la Death Valley che invece stupisce tutti con i suoi panorami “lunari”, i colori delle rocce e, naturalmente, le temperature (anche se dopo l’impatto tremendo con il caldo di Las Vegas eravamo abbastanza preparati…):
Ma le emozioni maggiori ce le riserva la notte a Furnace Creek quando tra l’1 e le 2 di notte se ne va la corrente elettrica e con lei l’abituale ronzio del condizionatore…le reazioni sono le piu’ disparate: c’e’ qui manco se ne accorge e continua bel bello a dormire (Viaggiatore Curioso e Piccola Viaggatrice, beati loro), che si sveglia, da’ un’occhiata fuori e pensa “beh, non posso farci niente” e si rimette a dormire (Papa’ Sognatore e Viaggiatrice Curiosa) e chi invece oppresso dal caldo o da strane idee (“e se rimaniamo senz’acqua? I rubinetti potrebbero non funzionare..e se ci disidratiamo tutti? “) non riesce piu’ a dormire ! Per fortuna verso le 3:30 l’elettricita’ ritorna, tutti i pericoli vengono scongiurati e la mattina dopo possiamo ripartire in direzione di Yosemite, l’ultimo parco di questo on the road.
G.Canyon. Stessa impressione nostra cioè è talmente grande che per capirlo bene secondo me bisogna volarci sopra e/o dentro . Non male quel pezzo di trail. X la Route 66 mi ero inventato delle deviazioni per fare i pezzi originali e qualcosa abbiamo portato a casa: Williams,Seligman, Peach Springs. Poi da Kingman deviazione per Oatman. Death Valley bellissima e caldissima. Buona Contnuazione!
17 luglio 2015 alle 7:27 PM